Via Vittorio Bachelet 28 - Viterbo |    

Acufeni Diagnosi

Scopri quali esami sono utili per individuare l’acufene

Acufene

esame-test-audiometrico-audiologica-apparecchi-acustici-viterbo

Acufeni, come fare diagnosi?

L’acufene è un disturbo uditivo che comporta in chi ne soffre la percezione di suoni anche in assenza di concreti rumori esterni. Tali rumori possono essere bassi o acuti, variando tra fischi, ronzii e trilli, e possono colpire un orecchio o ambedue. In alcuni casi, inoltre, esso è sempre presente, mentre in altri appare a intermittenza.

Le cause degli acufeni sono riconducibili a sei disturbi di base:

  1. Problemi uditivi: l’acufene può essere dovuto sia a disturbi dell’orecchio esterno e medio come tappi di cerume, otiti e otosclerosi, sia a quelli dell’orecchio interno, che comprendono presbiacusia (calo uditivo legato all’invecchiamento), traumi acustici, tumori benigni come il neurinoma acustico o sindrome di Méniere.
  2. Problemi cardiovascolari: ipertensione, colesterolo, diabete e patologie del cuore possono causare la comparsa di acufeni; ciò accade perché il sistema uditivo è sensibile alla carenza di ossigeno nel sangue.
  3. Disturbi muscolo-tensivi: i nervi del collo e della coclea sono connessi tra loro, motivo per cui soffrire di problemi alla mandibola o essere eccessivamente tesi nella zona del collo e della mascella può comportare la comparsa di acufeni, oltre che di vertigini e sensazione di pienezza nell’orecchio
  4. Disturbi strutturali e osteoarticolari: le anomalie a carico della cervicale possono colpire i vasi sanguigni e provocare vertigini e acufeni. Anche dormire in modo scorretto può avere un impatto negativo sul nostro sistema uditivo.
  5. Disagi emotivi e psicologici: ansia, stress, abuso di alcool e uso di sostanze possono provocare l’acufene, il quale a sua volta va ad intensificare gli stati emotivi negativi di chi ne soffre, innescando un circolo vizioso assai dannoso
  6.  Alimentazione, intolleranze, assunzione di farmaci e stile di vita: ingerire troppi antibiotici, mangiare cibi oltremodo salati o lavorare in ambienti esposti a rumori forti può far comparire l’acufene.

Diagnosi degli acufeni

La diagnosi dell’acufene si basa su analisi effettuate prima presso un otorinolaringoiatra e poi in un centro per l’udito specializzato.

Il percorso diagnostico inizia con l’ascolto della persona che ne soffre e della sua storia clinica, con focus sull’acufene, del quale vengono indagati primi segnali, intensità, frequenza e disturbi quotidiani che comporta. Completa l’analisi un quadro generale della salute del paziente.

La visita prosegue con test diagnostici uditivi per indagare la funzionalità del sistema uditivo nella sua totalità. Gli esami audiometrici comprendono l’audiometria tonale fino alle alte frequenze, l’acufenometria, la timpanometria, lo studio del riflesso stapediale e le otoemissioni acustiche.

Audiometria tonale

Serve per valutare le capacità uditive del paziente e viene eseguito in una camera silente attraverso l’audiometro. La persona sottoposta a controllo viene dotata di cuffie collegate all’audiometro: questo invia suoni diversi a ciascun orecchio partendo da un volume pari a zero, fino ad arrivare ad aumentare gradatamente. Quando il paziente percepisce il suono erogato nelle cuffie deve segnalarlo all’audiometrista, il quale riporta il valore corrispondente per tonalità e intensità su un documento contenente un diagramma.

Acufenometria

Questo esame diagnostico è volto a comprendere la tonalità dell’acufene percepito, ovvero se esso è più alto o grave. Come nell’esame precedente, il paziente deve segnalare quando il suono percepito attraverso le cuffie copre il rumore dell’acufene. In tal modo lo specialista dell’udito valuta intensità e frequenza dell’acufene, identificando il pitch, cioè il suo valore massimo.

Timpanometria

Questo test indaga le capacità dell’orecchio medio attraverso variazioni di pressione nel canale auricolare. Il test viene eseguito attraverso l’inserimento di una sonda nel canale uditivo, la quale modula la pressione nell’orecchio al fine di generare una risposta del timpano. Il timpanogramma è il documento sul quale vengono trascritti i risultati del test.

Studio del riflesso stapediale

Questo riflesso è un piccolo muscolo della staffa dell’orecchio medio. In assenza di patologie, si contrae in risposta a suoni di elevata intensità: proprio per questo il paziente, attraverso una cuffia, viene sottoposto a suoni sopra soglia non dannosi che permettono di valutare la funzionalità del riflesso.

Otoemissioni acustiche

Esame che indaga il corretto funzionamento dell’orecchio interno attraverso l’inserimento di una sonda che emette suoni che raggiungono le cellule ciliate, al fine di registrare le risposte agli stimoli.

Recensioni

Pazienti che hanno usufruito dei nostri servizi

Contattaci su WhatsApp